Storici della moda e creativi di oggi concordano nell’affermare quanto per Capucci il termine “stilista” sia riduttivo: impossibile da inquadrare in una singola categoria, la sua è un’opera artistica a tutto tondo.
La sua notorietà è stata tale da permettergli di vestire icone femminili come Marilyn Monroe, Virna Lisi, Elsa Martinelli, Irene Brin, Silvana Mangano e Rita Levi Montalcini, che ritirerà il Premio Nobel per la Medicina nel 1986 con un suo abito.
Le creazioni di Capucci sono strutture architettoniche dove il colore, protagonista indiscusso, scolpisce il tessuto creando abiti di una capacità espressiva ineguagliabile.
È in particolare con gli abiti da sera che emerge il suo marchio inconfondibile, in un continuo lavoro di ricerca formale e cromatica che non esita a ricorrere ai materiali più diversi, dalle sete più esclusive ai prodotti naturali più semplici quali rafia o paglia, per cercare continuamente nuove possibilità espressive del Bello.
La mostra è a cura della Fondazione Franco Maria Ricci e della Fondazione Roberto Capucci, con la collaborazione di Sylvia Ferino.